La poesia del 40° anno - 2018


C’ERA L’AQUILA A LIGONCHIO
E I PICCIONI A CASTIGLIONCHIO
CHE INGOZZAVANO SUBLIME    
SEMPRE IL SOLITO BECCHIME

QUESTA SEDE INFLAZIONATA
E CARENTE DI PATATA
DA PIU TEMPO VIVADDIO
E SAPEVA DI STANTIO

CONOSCIUTI LI’ DAI GHEPPI
NE ERAVAMO BELLI ZEPPI    
SI SALIVA DA ROSANO
CON LE PALLE GONFIE IN MANO

MEZZI ODORI DI CUCINA
AMPI AFRORI DI LATRINA
DOVE I VECCHI FRA I FORTORI
CI PISCIAVANO DI FORI

QUELLE INSIPIDE PIETANZE
GORGOGLIAVAN NELLE PANZE
SILENZIOSI E TURPI SPARI
LI’ VIOLAVANO LE NARI

E COSI FRA LE PUZZETTE
UN RIMPIANTO DI POLPETTE
CI PORTAVAN POLLO E MANZO
CON FATICA A FINE PRANZO

DOPO SBUFFI COL GRAPPINO 
E SGRULLATE DI PIPINO 
SI GRADIVA IN BEI SOLDONI
SOL LEVARSI DAI COGLIONI          

MA QUEST’ANNO BANDO AI VILE    
SI FA TUTTO IN GRANDE STILE    
FRA ONORI E PURE AFFANI
SIAMO GIUNTI AI QUARANT’ANNI

GRAZIE AL GRANDE PRESIDENTE 
E ALLA MOGLIE SUA SERPENTE
CHE HA SCORDATO DENTRO IL PIATTO
TUTTO QUELLO CHE LE HA FATTO

NELLA BIBBIA PER CHI CREDE
IL QUARANTE L’E’ LA FEDE
NELLA SMORFIA INVECE E’ L’ERNIA
PER CHI CREDE AL PEL DI CERNIA!

QUEST’ANNO ALLO STIBBERTE  
NON SI SPERA IN COSCE APERTE
MA AL DI LA’ DEL TEMA FREGNA
CI PAR SEDE UN PO’ PIU DEGNA

NON CREDIATE IN LIMONAIA
CHE LA TOPA LA V’APPAIA    
BIANCALANI E’ AQQUATTRINATO
MA DI CERTO TIMORATO 

LA MADONNA DEL CARMELO
GLI PROIBISCE IL SACRO PELO
MA AL PELATO DI RANIERO
E GLI PIACE BIONDO O NERO

SEMBREREBBE UN PO’ PIU’ PARCO
GIANLOMBARDO NONCHE’ MARCO
MA IN QUELLA BOCCIA TONDA 
LA LIBIDINE CI ABBONDA

CHI APPREZZA ANCHE I PELINI     
E’ WALTER IL BRAZZINI
CHE, PISCIA E DOPO SCOTI,
E’ ANCHE PRIMO FRA I PILOTI

SICURO E SENZA PANICO 
E’ SECONDO UN VECCHIO MANICO.
E L’E’ I ROSSI DETTO ALE 
ANCHE LUI UN BEL MAIALE.

TERZO POSTO PER IL CHIEPPA 
CHE FA RIMA CON LA SLEPPA
E CHE OGNUNO DEGLI ASTANTI
E VORREBBE AVER DAVANTI

NEL SETTORE DEI VETUSTI
E CE NE’ PER TUTTI I GUSTI
MA L’ASPETTO NON VI INGANNI
SIAM PIU’ FAVE CHE A VENT’ANNI

NEL BELLISSIMO MUSEO
ANCHE L’ULTIMO BABBEO
PUR ROMPENDOSI I COGLIONI
PUO’ APPREZZAR LE COLLEZIONI.

FRA ELMI ED ARMATURE
ANCHE I SOCI TESTE DURE,
ANCHE I POZZI DI IGNORANZA
CAPIRANNO L’IMPORTANZA

FRA SCUDI ED ARCHIBUGI 
CHI APPREZZA SOL PERTUGI
SENTIRA’ COME IN CATARSI
IL BISOGNO DI ELEVARSI

ED ALLORA SEMPLICIOTTI
QUELLA FAVA DEL GUIDOTTI,
LA STORIA NON SI SPRECA
DONERA’ UNA BELLA TECA

COL PIU’ GRANDE DEI CIMELI
COTONATO IN BIANCHI PELI
I SECCHISSIMI GRANELLI
DEL QUI MITICO DAINELLI

CARI VECCHI PIPPAIOLI
RICORDATEVI IL PECCHIOLI
E’ REUCCIO DEL CAUCCIU’
MA NON PIGIA QUASI PIU’.

GASSATE CON LE MANI
NON CON ALTRI POSTI STRANI 
CORRETE SULLE RUOTE 
NON SU I PIATTI CON LE GOTE.

LE MOGLI SONO CROCI 
MANTENETEVI VELOCI
E SFRECCIATE SULL’ASFALTO 
SOTTO CIELI DI COBALTO.

BUON 2018!